Sarà Giulia Lovari a dare il volto alla bella popolana Bartolomea, detta Mea, per l’edizione 2024 del Carnevale storico. La ragazza che vestirà i panni della più bella del paese è stata presentata al “popolo di Bibbiena” lunedì 29 gennaio nella Sala delle Bandiere del municipio, prima del Consiglio comunale. Nei panni di Cecco ci sarà l’amico di Giulia Alin Mariut. La ragazza aveva già indossato i panni del rione piazzolino per tre edizioni. Nata nel 1994 a Bibbiena, Giulia cresce con i genitori, Carlo e Rosa, ed il fratello Carlo a Bibbiena stazione. Qui vive fino a 19 anni, quando inizia l’università a Firenze, città dove incontra l’arte e capisce che quella sarà la sua strada. Dopo essersi laureata in Storia e tutela dei beni artistici, prosegue gli studi magistrali in Arti visive a Bologna. Vive anche a Verona ma, nonostante i viaggi e le città, la vita la riporta in Casentino, facendola imbattere nell’artista Giuseppe Parenti, protagonista della sua tesi di laurea e pittore attivo a Bibbiena. «Tornando in Casentino – precisa Giulia – mi sono ricordata di quanto possa arricchirci questa terra, colma di storia, arte e segreti. Da quando sono rientrata ho sempre lavorato nel mio ambito e mi ritengo fortunata: arte e natura sono la mia linfa vitale. Da tre anni lavoro al castello di Poppi, ho un programma su Radio Italia 5 in cui parlo di arte e da qualche mese lavoro anche per l’Ecomuseo del Casentino. Queste realtà, così come l’associazione Pro centro storico di Bibbiena, di cui ero segretaria, mi hanno permesso di conoscere ancora meglio l’arte presente nella nostra vallata e, soprattutto, di diffondere e condividere tutto il nostro vissuto. Per questo sono felicissima di interpretare Bartolomea, le tradizioni sono una ricchezza che possiamo conservare solo raccontandole. Credo nel potere comunicativo del nostro patrimonio immateriale». Da un paio d’anni Giulia ha anche scoperto la passione per la fotografia e frequenta il Cifa «Sono una storica dell’arte che non sa disegnare, per questo ho studiato i quadri degli altri e provo a “disegnare con la luce”. La fotografia mi aiuta a raccontare ciò che vedo e che non riesco ad esprimere a parole».
Tre saranno gli appuntamenti con il Carnevale storico di Bibbiena: sabato 10, domenica 11 e martedì 13 febbraio. Novità di quest’anno sarà la mostra di pittura ispirata alle Novelle della Nonna che verrà inaugurata sabato pomeriggio alle ore 17.00 nella Sala delle bandiere, nell’occasione sarà svelata la nascita della leggenda della Mea che trae origine proprio dalla storia di Emma Perodi “La fidanzata dello scheletro”. Domenica lo spettacolo entra nel vivo alle ore 15.00 con la benedizione dei labari e dei gruppi nel sagrato della Propositura, cui seguirà il corteggio storico tra i borghi del paese, allestito con le bandiere dei rioni. Al ritorno in piazza Tarlati il pomeriggio si animerà con spettacoli di musici, sbandieratori, cantori e balletti, per concludersi con l’immancabile rapimento della Mea da parte di Marco Tarlati. Domenica e martedì nella piazzetta Camaiani l’associazione AVIS preparerà piatti rustici e dolci. Per il Martedì grasso tradizione e leggenda si fondono: dopo la restituzione della bella popolana ai fondaccini da parte del Conte Tarlati, in segno di riappacificazione, quando il “Campanone” batterà le 17.00, verrà dato fuoco al Bello Pomo, tradizione che risale al lontano 1337. Presente all’evento anche la Filarmonica bibbienese. Nel Carnevale di Bibbiena, uno dei più antichi d’Italia, sono infatti presenti due anime: quella storica che rimanda alla manifestazione del “Bello Pomo” e quella leggendaria della bella Mea con i suoi contenuti narrativi (il rapimento, la rivalità tra i rioni, l’amore, ecc.).